Aie, cortili e gli angoli più suggestivi e inesplorati di via della Costa si sono trasformate per l’occasione in laboratori degli antichi mestieri: calzolaio, falegname, lavandaie, impagliatore di sedie, boscaioli, fabbro, mulattiere, casaro (la gente ha assistito alla cottura e lavorazione di alcune forme di pecorino, con tanto di descrizione delle varie fasi) e altri “mestieranti” che hanno mostrato il fascino dei lavori tradizionali rappresentati dagli attrezzi classici, per l’occasione “ripescati” nelle soffitte e nei solai e ripuliti dalla polvere del tempo.
E in via della Volta, per il quinto anno, è stata riscoperta una vecchia osteria, dove accanto alla figura dell’oste classico, si sono esibiti un fisarmonicista e un chitarrista che hanno fatto da colonna sonora per accompagnare i canti dei tanti “clienti” e , dal punto di vista gastronomico, è stata proposta la “sulada”. Un altro angolo suggestivo è stato ricavato in un altro borgo “storico”, Ca’ de’ Marcaccioni, dove è stata servito l’asado, carne cucinata all’argentina.
All'insegna della tradizione non potevano mancare: la polenta stiada, il pane nero, il pane fatto con la farina di castagne, gnocco fritto e torte caserecce. E ancora, la porchetta volante , servita da un carretto itinerante. Per la gioia dei bambini, erano presenti muli e asini per accompagnarli in un tour per Via della Costa, nella parte non interessata dalla preparazione delle specialità gastronomiche.
I visitatori, molti con telecamere e macchine fotografiche, sono rimasti conquistati dal tour che ha consentito di ammirare anche la mostra fotografica, dove soprattutto gli abitanti del posto hanno ritrovato ricordi del loro più o meno lontano passato.
Il programma prevedeva anche musica, con diverse postazioni distribuite nei vari punti del percorso. Il sipario è calato a notte fonda.